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Nel percorso di valutazione dei rischi vanno considerati e valutati “quelli collegati allo stress lavoro-correlato”, considerando cioè lo stress come fattore determinate o comunque incidente sull’entità di altri rischi presenti negli ambienti o determinati dalle attività lavorative aziendali.
Ai fini del decreto legislativo 81/08 e successive integrazioni (D.Lgs 106/09) e dell’accordo europeo sullo stress, il target di riferimento per la valutazione dello stress non è il singolo lavoratore, ma il benessere organizzativo nel suo insieme, anche se talvolta acquisito tramite la percezione delle singole persone.
Pertanto l’indagine si prendendo in esame il gruppo di riferimento (gruppo omogeneo) e non i singoli lavoratori.
Nel percorso valutativo si delimita il campo di indagine verso l’elemento stress ritenuto fattore di pericolo: si tratta dello stress determinato dall’attività lavorativa e derivante da condizioni ambientali e da un’organizzazione del lavoro tali da creare sensazioni di inadeguatezza nei lavoratori e da divenire fattore di pericolo incrementale dell’entità dei rischi presenti e connessi alle attività lavorative. Rimane al di fuori di tale percorso di valutazione dei rischi quello stress derivante da cause non dipendenti dall’attività lavorativa, legate a specifiche condizioni di vita dei soggetti, condizioni che, comunque qualora comportino conseguenze di rischio nell’ambiente di lavoro, non possono certamente essere ignorate, ma vanno affrontate singolarmente e non certo nell’ambito di una valutazione di rischio. I datore di lavoro deve considerare la presenza di fattori stressogeni determinati dalle condizioni operative della mansione e non da cause soggettive esterne, come si è detto, sulle quali l’azienda non può interferire né intervenire con misure di prevenzione.
Fattori di rischio stressogeni
CONTESTO LAVORATIVO |
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Cultura Organizzativa |
Scarsa comunicazione, scarsi livelli di sostegno per la risoluzione di problemi e lo sviluppo personale, mancanza di definizione degli obbiettivi organizzativi.
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Ruolo nell’organizzazione |
Ambiguità e conflitto di ruolo, responsabilità di altre persone.
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Sviluppo di carriera |
Incertezza, blocco della carriera insufficienza/eccesso di promozioni, bassa retribuzione, insicurezza dell’impiego, scarso valore sociale attribuito al lavoro.
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Autonomia decisionale/Controllo |
Partecipazione ridotta al processo decisionale, carenza di controllo sul lavoro (il controllo specie nella forma di partecipazione rappresenta anche una questione organizzativa e contestuale di più ampio respiro).
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Relazioni Interpersonali sul lavoro |
Isolamento fisico o sociale, rapporti limitati con i superiori conflitto interpersonale, mancanza di supporto sociale.
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Interfaccia Famiglia/Lavoro |
Richieste contrastanti tra casa e lavoro, scarso appoggio in ambito domestico, problemi di doppia carriera.
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CONTENUTO DEL LAVORO |
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Ambiente di lavoro e attrezzature |
Condizioni fisiche di lavoro, problemi inerenti l’affidabilità, la disponibilità, l’idoneità, la manutenzione o la riparazione di strutture ed attrezzature di lavoro.
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Pianificazione dei compiti
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Monotonia cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato o inutile, sottoutilizzazione, incertezza elevata.
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Carico/Ritmi di lavoro
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Sovraccarico o sottocarico di lavoro, mancanza di controllo sul ritmo, alti livelli di pressione temporale.
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Orario di lavoro
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Lavoro a turni, orari di lavoro rigidi, imprevedibili, eccessivamente lunghi o che alterano i ritmi sociali.
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Procedere alla valutazione dello stress correlato al lavoro significa valutare il peso che detti elementi hanno nell’impatto con le persone e la loro ricaduta nella condizione lavorativa.
Redazione della specifica relazione tecnica finale.
Indicazione delle misure correttive o preventive da adottare al fine di garantire la sicurezza degli operatori.
Formazione specifica per tutti gli addetti ai lavori sui vari livelli di rischio.